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Il prodotto sulla carta è vincente; l’export manager è motivato; i distributori sono contrattualizzati; la joint venture con il socio straniero è finalizzata; il nostro stand presso le fiere internazionali è già stato allestito; la società di consulenza che segue il marketing ha già disegnato la brochure e fatto il rendering del sito in lingua autoctona.
Prima di andare all’estero però, conviene fare un giro tra i propri uffici.
La vera vocazione internazionale non si misura con la presenza presso le fiere all’estero; non basta avere un prodotto, vantare una partnership o delegare a un distributore. Per affrontare la sfida dell’internazionalizzazione bisogna permettere a un altro mondo e ad altre culture di entrare dentro di noi.
L’export è efficace, sostenibile e credibile a seguito del compimento di un processo di due diligence interno che un’azienda dovrebbe affrontare prima di misurarsi con i mercati esteri. Alla base di un processo di internazionalizzazione non c’è la vendita, bensì l’acquisizione di un mind set, di skill e di attitudini che toccano tutte le risorse umane di un’azienda.
Questo concetto è ben spiegato da Alessandro Scaglione nel suo libro “R-INNOVARE IL FAMYLY BUSINESS. “
“L’internazionalizzazione tocca prima o poi tutta l’azienda nessuno escluso. La transizione dei modelli organizzativi di impresa dalla lettura per funzioni (commerciale, acquisti, produzione, amministrazione, ingegneria, logistica, etc.) a quella per processi, ci facilita nel comprendere che in un percorso di internazionalizzazione tutti i processi vengono portati su scala globale. È normale considerare il processo di vendita come primo della fila ma proprio nella dimensione di processo questo si tirerà dietro – pur in tempi diversi- tutte le altre attività che creano valore o riducono lo spreco”.
Una risorsa professionale che sia in grado di valorizzare l’internazionalizzazione del prodotto e del mind set dell’azienda, è il Brand Cultural Ambassador. Questi è una figura professionale che gestisce tutta la due diligence culturale di un’azienda valorizzando esperienze pregresse maturate all’estero. Per valutare meglio il suo ruolo e impatto, vi rimando a un questo post in cui ho tratteggiato il suo valore aggiunto.
Foti di copertina: Getty IMAGES
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